Il Grigone delle Paludi

  • Sfera d’influenza: Vecchiaia, Decadenza, Corruzione, Morte, Malattia, Avvelenamento, Aldilà.
  • Popolo di riferimento: Dherrota.
  • Classe di riferimento: Necromante (Sacerdoti Neri), Voodooista.
  • Mestiere di riferimento: Studiosi di anatomia, Alchimisti, Becchini, Orologiai.
  • Colore: Nero.
  • Arma Sacra: Ascia del Boia.
  • Motto: Tutto Decade e Muore.
  • Noto anche come… Il Putrido, Il Signore della Decadenza e della Malattia, Colui che giunge la sera, Il Tristo Orologiaio, L’Ultimo.

“La mia pelle… La mia bellissima pelle! Un tempo, era così fresca e luminosa che la gente si voltava per strada ad ammirarmi. Ora, è tutta consumata, piena di piaghe e rughe. Per strada non attiro più gli sguardi, ma li rifuggo. Il tempo é trascorso inesorabile ed io non sono altro che un frutto avvizzito.”

Anastasia Dermett, anziana signora di Nova Loo

Descrizione

Col tempo, ogni bacino d’acqua cristallina imputridisce e diventa palude. Allo stesso tempo, ogni essere vivente, un tempo giovane e vitale, sente il peso della vecchiaia e della malattia, che preannunciano l’inevitabile morte. Questo progressivo decadimento è controllato dal Grigone delle Paludi. Differentemente dal Grigone delle Terre, che si occupa delle nascite, e dal Grigone dell’Aria, che controlla la giovinezza e la maturità di ogni essere vivente, il Dio delle Paludi veglia sulla parte finale della vita, ed è perciò anche noto anche come “colui che giunge la sera”. Egli non ha molti fedeli tra gli esseri viventi, giacché manda loro la vecchiaia, ed affievolisce il corpo e la mente fino al trapasso. Allo stesso modo, egli governa le malattie, con le quali fiacca anche gli individui più giovani e vitali. Egli è, soprattutto, colui che conduce le anime dei morti nell’aldilà e, solo in questo caso, riceve molte preghiere dei parenti del defunto, affinché il loro congiunto possa portare a termine il suo ultimo viaggio e riposare in pace. Si narra che, nel lontano futuro, quando tutti gli esseri viventi saranno estinti, e non vi sarà posto per passioni, guerre, imbrogli ed incubi notturni, il Grigone delle Paludi sarà ancora presente. Egli, ultimo sopravvissuto tra i suoi fratelli, porterà a termine la sola missione rimastagli: guidare sé stesso alla morte.

 

Dettami del Dio

Il principio cardine del Grigone delle Paludi è “tutto decade e muore”. Da questo emergono i corollari “accetta il tempo che passa” e “il tempo erode anche il granito più duro”. In quest’ottica, ogni guerriero, per quanto forte e possente, cede inevitabilmente alla debolezza, e può essere battuto con un lento esercizio di pazienza. Un altro corollario importante è “apprezza il momento finché dura”. Nessuno infatti conosce l’inesorabile effetto del tempo come il Dio. Non vale la pena costruire imperi massicci, o scrivere opere immortali, perché prima o poi verranno dimenticati. Invece, egli consiglia di fare tesoro dei piccoli attimi che la vita offre, e di considerarli preziosi proprio in virtù della loro estemporaneità.

 

Popolo di riferimento

Per un lungo periodo, il Signore delle Paludi non ha avuto un popolo di riferimento, dal momento che gli esseri viventi raramente intendevano avvalersi dei suoi servigi. Egli ha avuto, però, un rapporto complesso con le genti elfiche, la cui quasi interminabile vita era in esplicita antitesi con i dettami del Dio, ma al contempo dava loro una prospettiva unica sugli effetti inesorabili del tempo. In ogni caso, il Grigone provvedé a crearsi un proprio popolo di fedeli. Si narra che avvenne quasi per caso, da una disputa con il fratello Grigone dell’Aria, del quale egli invidiava la capacità di ridare la vita. Intendendo fare lo stesso, egli riuscì ad usare il suo potere per marcare un’anima defunta, e riportarla in un cadavere affinché si rialzasse nuovamente. Purtroppo, però, egli non poté invertire la decadenza e decomposizione del corpo. Da allora nacquero i Dherrota, cadaveri senzienti a cui è concesso di sfuggire alla morte pur in un corpo in continua decadenza.

 

Clero

I chierici devoti al Grigone delle Paludi sono praticamente inesistenti. Un tempo ve ne erano alcuni preposti all’adempimento dei riti funebri, ed all’imbalsamazione dei cadaveri. Tuttavia queste figure sono quasi interamente scomparse. Con l’avvento dei Dherrota, si è imposta una nuova categoria di religiosi (detti Sacerdoti Neri), specializzata nelle arti necromantiche e nel culto della rinascita. Questi, che girano vestiti completamente di nero, hanno quasi interamente soppiantato le vecchie tradizioni con una nuova serie di riti, volti alla cura dei defunti e alla preparazione della loro seconda esistenza.

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