Il Regno di Thorlund
- Capitale: Thorlund.
- Forma di Governo: Sultanato.
- Capo del Governo: attualmente vacante.
- Amministratore: Gran Visir Jamal Ron Sarvin.
- Simbolo: Uno scorpione circondato da una foglia arrotolata.
- Colore: Giallo.
- Motto: I Canoni sono la vita.
- Possibilità di gioco Regno attualmente non selezionabile.
Descrizione
Si tratta del Regno più antico del continente, che risale ai tempi precedenti all’Approdo, ed abitato per lungo tempo da una popolazione di Zithar. È stato governato dalla famiglia Al-Tayyeb fino al 1477 D.C., quando il sultano Moosar decise di attaccare il Regno di Nuova Dragonia. Come conseguenza, il Sultano venne ucciso, e tutti i famigliari andarono a vivere come “ospiti” dalla famiglia Baelfire. A Thorlund fu consentito di mantenere la propria indipendenza, con confini assai ridotti, e governata da un Gran Visir che avrebbe fatto le veci della classe regnante, senza la possibilità di poter istituire alcun esercito o corpo di guardia. Così, nel tempo, il Regno è diventato una zona franca: il rifugio di criminali, fuggitivi, tagliagole e pirati, in fuga dalle guardie dei regni limitrofi, ed in cerca di libertà.
Storia
Benché sia difficile datare con precisione gli avvenimenti di Nuova Te’Rha che precedono l’Approdo, gli storici ricostruiscono l’arrivo degli Zithar nel deserto centrale ad un epoca equivalente al 1000 D.C, in concomitanza con la caduta della leggendaria città di Nephelia, e dalla fuga a sud di un gruppo di rifugiati guidati dalla proconsole Zia. Ancora oggi, quell’evento è considerato da tutti gli Zithar come l’inizio della storia del deserto centrale. Non solo, nonostante la zona ospitasse misteriose rovine risalenti ad epoche antichissime, nessuno si preoccupò mai di capire a chi appartenessero.
La nascita del regno di Thorlund avvenne all’incirca due secoli dopo per mano del carismatico Sadid Al-Tayyeb, che portò parte del suo popolo ad abbandonare la via nomade del deserto centrale, e a stabilirsi in modo sedentario in prossimità di zone meno aride. La città che poi divenne Thorlund fu costruita su delle palafitte, poste nello stretto di mare che connette il Lago Salato con il Golfo di Nessuno. Se da un lato la città si collegava sulla costa desertica a sud-ovest tramite dei ponti, un profondo tunnel sottomarino consentiva di giungere dall’altra parte del golfo a piedi. In questo modo, la città divenne un luogo di grande importanza strategica, dal momento che rappresentava l’unico collegamento via terra tra le due metà del continente. Nel secoli, sotto la guida dei sultani Al-Tayyeb, il Regno di Thorlund crebbe in potere ed influenza. I suoi confini spaziavano lungo tutto il deserto centrale, fino al forte di Kanthafitt posto sull’altro versante, in prossimità della Giungla Nera. I sultani controllavano le principali tratte commerciali, incluse le vie che portavano alle Oasi. I viaggiatori che volevano giungere dall’altro lato del continente erano costretti a pagare dazio ai Sultani, e costoro, in cambio, offrivano loro protezione nel transito.
Tra il 1426 ed il 1429 D.C., il sultano Amir Al-Tayyeb fu informato dell’arrivo di navi sulle coste del mare centrale, con a bordo misteriose popolazioni provenienti da un continente lontano. In pochi anni, queste fondarono due nuovi regni, nonchè un nuovo collegamento tra le due metà del continente chiamato il Ponte dei Due Re. Questi eventi privarono Thorlund del suo primato, dal momento che si era aperta una nuova via commerciale che consentiva ai viandanti di attraversare il continente senza pagare più dazio. Come risposta, il sultano cercò di mobilitare tutta la popolazione del continente contro i nuovi arrivati. Tuttavia mentre i Tethziar si manifestarono indifferenti agli eventi, le comunità Nathzur erano a loro favorevoli, sostenendo come fosse volontà dei Grigoni che queste nuove popolazioni fossero accolte. Così, il sultano dovette rinunciare ad ogni iniziativa contro i nuovi regni.
Nel 1476 D.C., il figlio di Amir Al-Tayyeb, Moosar, succedette alla guida di Thorlund. Come primo atto, egli organizzò una grande mobilitazione di Zithar per punire il regno di Nuova Dragonia per la sua incontinenza, che portava gli umani a minacciare i confini di Tholrund fino alle porte di Kanthafitt. Così, nella primavera del 1477 D.C., un esercito di Zithar avanzò verso il Bosco del Re per circondare la città di Nuova Dragonia. Tuttavia egli non era a conoscenza del fatto che il Re di quella città, Myhr II Baelfire, aveva investito ampie risorse nella creazione di un potente esercito regolare, composto di svariate legioni di cavalieri e fanti. L’offensiva del sultano si rivelò un disastro. Moosar Al-Tayyeb morì in battaglia e le forze Zithar si ritirarono fino alle porte della città di Thorlund, dove vennero assediate dalla cavalleria di Re Myhr. Costui pretese che ogni parente del Sultano Al-Tayyeb gli fosse consegnato, dimodoché potesse trascorrere il resto dei propri giorni come “ospite” a Nuova Dragonia. Thorlund avrebbe potuto continuare a mantenere la sua indipendenza, governata da un Gran Visir che avrebbe fatto le veci della classe regnante. Tuttavia il regno perse la gran parte dei suoi territori, e fu confinato solo alle zone antistanti la città. Inoltre, i Gran Visir non avrebbero avuto alcuna possibilità di poter istituire alcun esercito o corpo di guardia.
Nella fine del 1477 D.C. Akhmed Ron Sarvin fu eletto Gran Visir ed amministrò quello che rimaneva del regno, nei limiti che gli erano consentiti. Si narra che, non potendo creare un corpo di guardia ufficiale, egli si adoprò nell’istituire un gruppo paramilitare irregolare, che fungesse da polizia e corpo armato all’insaputa delle autorità neo-dragoniane. Il Gran Visir ha sempre negato queste accuse. Tuttavia, in quel periodo, uno Zithar di nome Yassine Al-Tayyeb, cugino del defunto sultano sfuggito all’imprigionamento neo-dragoniano, radunò un gruppo di uomini scelti. Costoro sono tutt’oggi noti come gli Hashashiyan. Vivono in un luogo segreto, nel mezzo del deserto centrale, chiamato la Fortezza di Al-Tayyeb, e si dedicano ad azioni di guerriglia e pirateria verso quelle comitive (soprattutto se neo-dragoniane) che osano avventurarsi in quei luoghi. Negli anni, i Gran Visir hanno sempre sostenuto di non sapere niente di questo gruppo, che la loro sede non era all’interno dei confini del regno, e che comunque Thorlund non disponeva di un corpo armato con cui dare loro la caccia. Che sia vero o meno, è un fatto noto che gli Hashashiyan si aggirino non visti anche nelle vie della città, con il preciso scopo di proteggere i suoi cittadini e mantenere una parvenza di ordine pubblico.
Negli anni recenti, numerose creature demonianche sono comparse nelle zone montuose che circondano il Ponte dei due Re. Il ponte stesso è attualmente sotto il controllo delle figure misteriose, chiamate Cavalieri Maligni, che rendono il passaggio pericoloso. Come conseguenza Thorlund ridivenne un luogo essenziale per poter attraversare il continente in sicurezza. Benchè tra le condizioni imposte da Nuova Dragonia ci fosse anche il divieto di imporre dazi, la presenza di numerosi mercanti e viandanti ha arricchito notevolmente la città.
Nel 1529 D.C. una mezzosangue di nome Jezabel Niravar prese la guida degli Hashashiyan. Con il nome di Aquila del Deserto, riunì un potente esercito, composto da Zithar, Tethziar della Giungla nera, e pirati provenienti dai mari settentrionali, e con essi invase il regno di Nuova Dragonia. Differentemente dalla precedente spedizione, questo esercito colse di sorpresa le truppe neo-dragoniane, che dovettero arretrare fino alle porte della capitale. Come sarebbe emerso successivamente, l’Aquila del Deserto aveva sfruttato degli incantesimi proibiti, legati al culto del Grigone del Sangue, per rendere il suo esercito imbattibile. Tuttavia, nel corso di un potente assalto alla città di Nuova Dragonia, ella venne catturata ed imprigionata. In seguito a questo, gruppo da lei guidato si sciolse. Tuttavia, immediatamente dopo la cattura, la città di Nuova Dragonia venne invasa da misteriosi portali magici si aprirono lasciando entrare delle creature mostruose. Da allora Nuova Dragonia è occupata da mostri terribili, e chi vi risiedeva è fuggito o è morto nel tentativo. Lord Behir Baelfire, signore di Porto del Duca, mandò un dispaccio a tutti i regni del continente dichiarando come sia stata proprio l’Aquila del Deserto, dalla sua prigionia, a causare questa invasione e che lei, tutt’oggi, governa sui mostri che invasero la città.
Il Governo
Il regno di Thorlund è governato da un Gran Visir, che adempie le funzioni di sovrano. È supportato da un consiglio composto da un ministro del commercio, l’Arcanista Supremo (capo della scuola di magia della città), e di un emissario neo-dragoniano. Sono invece assenti dal consiglio figure militari e religiose. Le prime mancano per volere di Nuova Dragonia che ha imposto che la città non avesse nè esercito, nè corpo di guardia. Le seconde mancano, invece, per via del fatto che le comunità Zithar, tradizionalmente, non hanno chiese, e ciascun membro della popolazione prega a modo suo senza la mediazione di alcun sacerdote.
- Gran Visir: Jamal Ron Sarvin.
- Ministro del Commercio: Kaseeb Messaoudi.
- Arcanista Supremo: Samira Al-Ansari.
- Emissario Neo-Dragoniano: Benedict Weyoun.
Pare, inoltre, che il Gran Visir sia anche consigliato dal Qadim degli Hashashiyan nelle sue funzioni di governo. Tuttavia, questa voce è stata ripetutamente smentita dal governo di Thorlund nel corso degli anni.
Il Ministero del Commercio
Per imposizione neo-dragoniana, Thorlund non può più esigere dazi ai mercanti di passaggio. Tuttavia la città possiede un mercato florido, per via della sua condizione di “zona franca”, e per la sua posizione strategica. In questo contesto, il ministero del commercio svolge un ruolo chiave per coordinare tutte le attività commerciali. I suoi membri controllano la disponibilità delle merci, monitorano i prezzi, e tracciano le rotte nel deserto che non sono battute dagli Hashashiyan.
Gli Hashashiyan
Fondato nel 1477 D.C. da Yassine Al-Tayyeb, si tratta di un gruppo paramilitare segreto. I suoi membri sono abili guerrieri, incantatori, ma sopprattutto maestri del sotterfugio e delle operazioni sotto copertura. La loro sede è la leggendaria Fortezza di Al-Tayyeb, di cui si ignora l’ubicazione. Alcuni sostengono che sia in qualche grotta, o in una antica rovina nel deserto centrale. Altri pensano che sia nel fortino di Kanthafitt, dall’altro capo del Deserto Centrale. I più fantasiosi sostengono che gli Hashashiyan vivano proprio nel palazzo del governo di Thorlund, cosa che il Gran Visir ha sempre smentito fermamente, invitando più volte gli emissari neo-dragoniani a compiere tutte le ispezioni del caso. Infine, c’è chi ipotizza che non esista una sede fisica, e che gli Hashashiyan conducano una vita nomade comune a molti altri gruppi di predoni.
Nonostante la fama che li circonda, gli Hashashiyan non si considerano dei criminali. La loro missione è di proteggere le popolazioni originarie del continente, ed in particolare gli abitanti del deserto centrale, dalle ingerenze degli altri popoli. Per questo, nella più assoluta segretezza, svolgono le funzioni di polizia a Thorlund, ed offrono sostegno e guida ai vindanti Zithar, Nathzur o Tethziar che si sono persi nel deserto. D’altro canto, essi compiono una sistematica azione di sabotaggio contro i regni di Nuova Dragonia ed Esperia, ritenuti invasori. Per questo, pare che siano alla base di tutte le principali attività criminali del continente, incluse la Mano Nera di Esperia, e svariati gruppi pirati.
Gli Hashashiyan sono organizzati gerarchicamente, ed obbediscono ad un capo, chiamato “Qadim“. Il primo di esso fu Yassine Al-Tayyeb, mentre si ignora l’identità di eventuali successori. La sola eccezione è rappresentata da Jezabel Niravar, l’Aquila del Deserto, che sfruttò la sua posizione per muovere guerra a Nuova Dragonia, e venne catturata nel tentativo. Attualmente non è dato sapere se gli Hashashiyan abbiano nominato un nuovo Qadim. Va comunque sottolineato che Jezabel Niravar era una mezzosangue, per metà di origine elfica. Questo mostra come gli Hashashiyan siano potenzialmente aperti ad altre etnie, a patto che queste condividano i loro obbiettivi.